LinkedIn per l’ufficio Risorse Umane: non solo selezione

Dic 18, 2021 | Linkedin Coach | 0 commenti

Pamela Serena Nerattini ★
?Consulente e Formatrice LinkedIn® e Comunicazione ?Speaker e Autrice ?Podcast “Araba Fenice”?Business Coach ACSTH ?Facilitatrice LEGO® SERIOUS PLAY® e Business Agility?Temporary Manager ⛷Sciatrice compulsiva

L’area risorse umane è sempre stata avvezza ad utilizzare LinkedIn per creare offerte di lavoro e quindi ricevere candidature, ma anche per questa categoria LinkedIn può essere molto di più.

Oggi, infatti, le cose sono cambiate profondamente, si sono evolute, e LinkedIn si è dimostrato un ottimo strumento per raggiungere diversi obiettivi:

  1. ricerca proattiva di talenti
  2. comunicazione interna tra i dipendenti
  3. employee advocacy

Ma partiamo dall’inizio.

Tu HR manager sei uno dei volti dell’azienda e proprio per questo è essenziale che il tuo profilo sia ottimizzato, rifletta e trasmetta i valori e gli obiettivi aziendali.

LinkedIn permette infatti di costruire la propria reputazione digitale, di cui tanto si parla, attraverso le conversazioni che si hanno e la rete che si costruisce; il profilo è solo il primo passo.

 

Ma come deve essere il proprio profilo personale?

Innanzitutto, il profilo deve essere un’estensione del titolare per poter parlare efficacemente alle persone, ai candidati, ai dipendenti ed ai diversi stakeholder dell’impresa.

Svisceriamo insieme i punti chiavi.

  1. Le due immagini (foto profilo e cover) devono aiutare a far conoscere, non solo il titolare del profilo, ma anche l’azienda per la quale lavora ed i suoi valori fondamentali.

Ad esempio, una foto profilo su sfondo bianco con logo aziendale e una cover con la foto del proprio team, dei colleghi durante un evento, un team building o mentre si lavora insieme sono una cornice ottimale per gli HR e per le aziende per le quali lo spirito di squadra è un valore portante.

  1. Il titolo,o job title, deve far capire agli utenti se sei la persona giusta alla quale rivolgersi.

Scrivere HR non è indicativo, bisogna essere più specifici e diretti.

Ti occupi di selezione, di formazione, di comunicazione interna o di rapporti con i sindacati o tutto insieme? Ti consiglio di inserirlo nel tuo titolo, sia per aiutare le persone che ti stanno cercando, sia per aiutare l’algoritmo a trovarti.

Non dimenticare che le parole chiave del titolo sono fondamentali per essere trovati dai filtri nel momento in cui una persona arriva sulla pagina aziendale, fa la ricerca avanzata tra i dipendenti e cerca chi si occupa ad esempio di “selezione”.

Lo ricordo perché spesso non si pensa che il job title è ciò che permette all’interlocutore di costruire l’organigramma aziendale partendo dalla pagina LinkedIn.

  1. La parte informazioni deve aiutare a capire che persona sei, il tuo tono di voce, cosa ti appassiona, perché sarebbe interessante lavorare con te o per la tua squadra. È la tua copertina, è la tua vetrina, la parte che ti “vende” al pubblico e ai futuri talenti, ma anche quella che ti fa conoscere meglio dai tuoi colleghi.

Qui è fondamentale il tuo essere, le tue peculiarità e la tua umanità.

Non nascondere queste caratteristiche, perché, finalmente, sempre più aziende si sono rese conto di quanto sia importante avere persone, leader e mentori con valori profondi e non solo skills.

  1. In Primo Piano è il meglio di te e del tuo team. Foto di eventi, interventi in cui sei statǝ protagonista, discorsi motivazionali, video aziendali, qualsiasi cosa parli al meglio di te e dell’azienda facendo crescere, alle persone che ti seguono, il desiderio di salire a bordo.
  2. Tutte le altre sezioni, e sono tante, serviranno sempre più per entrare nello specifico e far conoscere la tua storia, la tua motivazione, il tuo “perché”.
  3. Oggi puoi pubblicare un’offerta di lavoro gratuita sul tuo profilo con tutte le specifiche del ruolo e apparirà la cornice viola #hiring.

 

A questo punto puoi iniziare la tua ricerca proattiva di persone

A supporto della tua ricerca, LinkedIn mette a disposizione i filtri e gli operatori booleani, la possibilità di cercare una determinata qualifica in una specifica azienda o in un settore, ma anche la possibilità di ricercare una persona con un determinato job title.

La piattaforma, infatti, mette a disposizione una doppia ricerca: per aziende o per persone.

Più conoscerai e diventerai pratico di questa tipologia di strumenti, più sarai veloce nella ricerca.

Ma essere proattivi significa anche iniziare a conoscere le persone prima ancora di far loro un’offerta, significa interagire con loro, studiarle, conoscere i loro profili, guardare cosa e come scrivono e magari anche come rispondono alle provocazioni e argomentano le loro idee. Se un possibile candidato utilizza al meglio la piattaforma sarà molto più facile conoscere la persona dietro la foto.

Ovviamente puoi attrarre anche grazie ai tuoi contenuti, con quello che esprimi guardando chi interagisce con te e in che modo.

 

Come utilizzare LinkedIn in modo efficace per la comunicazione interna?

Qui non parliamo più di profilo personale, ma di pagina aziendale ed è per questo che consiglio sempre agli HR di essere amministratori della pagina e di organizzare periodicamente dei brainstorming con marketing e vendite per proporre le proprie idee, i propri bisogni ed obiettivi.

Hai mai usato la scheda “La mia azienda”? È una sezione della pagina aziendale visibile solo ai dipendenti in cui si possono mettere in evidenza contenuti da veicolare proprio alle tue persone, in più ci sono i contenuti con maggior engagement dei colleghi, che possono essere molto interessanti per prendere spunto o per vedere di cosa parla il collega che lavora in una sede diversa.

Un’altra funzione interessante è: “consiglia ai dipendenti” utilizzata spesso solo dal marketing, ma che può essere molto utile anche alle risorse umane per far conoscere iniziative interne o per condividere aggiornamenti che non saranno pubblicati sulla pagina, ma potranno essere utilizzati dai dipendenti. Questa è una delle funzionalità dell’employee advocacy.

 

Ma a cosa serve l’employee advocacy?

Se ne parla moltissimo, è il trend del momento, ma in realtà è fondamentale per tutti aziende e dipendenti e normalmente l’artefice sei proprio tu, HR manager.

I dipendenti vanno formati in ottica di business, ovvero devono conoscere valori, mission, vision, cultura aziendale per poter sposare la stessa visione e veicolarla all’esterno. Ed è per questo che siamo partiti dalla comunicazione interna per passare a quella esterna. Occuparsi dei propri dipendenti è il cuore del lavoro delle risorse umane, capirne i bisogni e le aspettative per farli vivere meglio e quindi performare meglio, per arrivare all’obiettivo di tutte le imprese: fatturare!

Aiutare i dipendenti su Linkedin perché imparino a sfruttare la piattaforma, perché comprendano l’importanza, per sé stessi in primis e per l’azienda poi, di un network ampio e profondo, perché possano restare aggiornati e intercettare i bisogni dei clienti o del mercato in generale.

Sfatiamo un mito: formare i dipendenti su Linkedin non significa aiutarli ad andarsene dall’azienda, anzi serve a coinvolgerli sempre più nell’attività, serve a far capire quanta fiducia e stima ci sia nei loro confronti, che il loro, in quanto pezzo di un puzzle, sono fondamentali quanto i colleghi, i manager, i dirigenti per costruire l’immagine finale.

Questi sono solo alcuni spunti di riflessione, unire le persone, farle interagire e coinvolgerle nella vita dell’azienda è una maratona, non una corsa di velocità.

Perché non iniziare il nuovo anno con nuovi propositi proprio relativi alle tue persone?

 

Ciao, sono Pamela Nerattini e dopo 10 anni nel marketing e nella comunicazione in azienda, mi sono dedicata alla libera professione.

Puoi rivolgerti a me per:

  • migliorare la comunicazione interna
  • formare i tuoi dipendenti sull’utilizzo di Linkedin per gestire i profili, creare un piano editoriale, trovare nuovi lead, fare branding e costruire la tua reptazione online
  • business coaching

Puoi scrivermi a info@pamelanerattini.it

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